Anche qui ogni famiglia più o meno ha la sua ricetta, questa fu data tempo fa a mia madre da una sassarese d.o.c ma ne esistono naturalmente molte varianti (eventuali puristi dello frisgioro sono calorosamente invitati a fornire la loro).
Indispensabili per questa ricetta un mega-padellone per friggere (largo almeno 30 cm) e un imbuto con un'apertura di circa 2,5 cm. In loco si trovano imbuti per frittelle appositi, di latta e col manico molto lungo per evitare di scottarsi con l'olio caldo e disegnare una spirale perfetta. In mancanza dell'apposita caccavella, si può usare una bottiglia d'acqua (da un litro e mezzo) di plastica, opportunamente svuotata del suo contenuto, capovolta e tagliata in due (spero di essere chiara).
La ricetta è molto semplice, serve solo un po' di attenzione nella lavorazione e nella frittura.
Ingredienti:
- 500 g. di semolato rimacinato
- 500 g. di farina "00"
- 1 litro di latte tiepido
- 1 cubetto di lievito di birra da 25 g.
- 1 pizzico di sale
- la scorza grattugiata di due arance non trattate
- mezzo bicchierino di acquavite
- mezzo bicchierino di liquore d'anice
- abbondante olio di semi per friggere
- zucchero semolato per ripassare le frittelle una volta fritte
In una ciotola o pentola capiente dai bordi alti mescolare le due farine col pizzico di sale. Sciogliere il cubetto di lievito nel latte tiepido ed unirlo gradualmente alla farina. Si impasta con un movimento circolare, sollevando e sbattendo l'impasto con una sola mano dall'alto verso il basso.
Unire la scorza grattugiata di arancia, il liquore d'anice e l'acquavite e impastare ancora a lungo fino ad avere un composto molto liscio.
Coprire la pentola con l'impasto con un coperchio, avvolgere il tutto in una copertina o strofinaccio da cucina e lasciarlo lievitare al calduccio fin quando l'impasto non raddoppia ed appare ben fermentato con delle bollicine in superficie.
Mettere abbondante olio a riscaldare nel padellone (ricordate che le frittelle devono essere immerse) e fare una prova con un cucchiaio d'impasto. Se questo a contatto con l'olio caldo si gonfia e forma una bella frittellina si può procedere a formare le spirali.
Inumidire l'imbuto con dell'acqua, versarvi dentro il composto tappando momentaneamente l'apertura dell'imbuto con le dita. Il composto non deve essere troppo liquido ma sufficientemente denso da scorrere lentamente ma con facilità attraverso l'imbuto (eventualmente aggiungere un po' di latte tiepido all'impasto).
Avvicinare la bocca dell'imbuto alla superficie dell'olio caldo e lasciare cadere l'impasto disegnando una lenta spirale a partire dal centro della padella (non abbiate fretta ed aiutatevi con una forchetta a tenere a bada la frittella che fluttua nell'olio e che rischia di finire sotto l' impasto ancora crudo che state versando). Far dorare la spirale di frittelle, quindi capovolgerla e farla cuocere anche dall'altro lato.
[Le frittelle devono avere un colore dorato piuttosto scuro, quelle che vedete in foto sono un po' pallidine ma qui gente impaziente ed affamata gridava "si si, dai che son cotte! tirale fuori!"].
Mettere le frittelle a sgocciolare su della carta da cucina e quindi ripassarle nello zucchero semolato. Servirle ben calde [le diete, mi dicono, si cominciano di Lunedì ;-)]